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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

La registrazione -anche di nascosto e, dunque, senza autorizzazione degli altri interlocutori- di un colloquio ad opera di una delle persone che vi partecipino attivamente, o che comunque siano ammesse ad assistervi, è del tutto lecita e legittima.

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  La registrazione -anche di nascosto e, dunque, senza autorizzazione degli altri interlocutori- di un colloquio ad opera di una delle persone che vi partecipino attivamente, o che comunque siano ammesse ad assistervi, è del tutto lecita e legittima. Le Sezioni Unite hanno più volte evidenziato che la registrazione -anche di nascosto e, dunque, senza autorizzazione degli altri interlocutori- di un colloquio ad opera di una delle persone che vi partecipino attivamente, o che comunque siano ammesse ad assistervi, è del tutto lecita e legittima: Cassazione n. 7239 del 1999 e Cass. n. 36747 del 24-09-2003:  < le registrazioni di colloqui, riunioni, anche fatte “di nascosto”, sono perfettamente lecite  ed hanno lo stesso valore di una nota scritta ; peraltro, la cosiddetta “registrazione audio” rappresenta un valido elemento di prova davanti al giudice> . Cassazione sez. II penale, sentenza 2 marzo – 10 giugno 2016, n. 24288:  <Al riguardo le Sezioni Unite hanno evidenziato che,  i

Confusione e arbitrarietà dei Comuni sulla propria compartecipazione alla quota sociale per le rette dei pazienti ricoverati nelle cliniche RSSA.

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  Confusione e arbitrarietà dei Comuni sulla propria compartecipazione alla quota sociale per le rette dei pazienti ricoverati nelle cliniche RSSA. Oggi voglio argomentare su una annosa questione che interessa numerose famiglie in tutta Italia, le quali, per vari motivi, ritrovandosi un proprio caro ricoverato in una clinica RSSA, assai di frequente, rispetto alla retta mensile da pagare (alla RSSA), incontrano un rifiuto, da parte del loro Comune di appartenenza, nei riguardi della compartecipazione alla quota sociale, la quale, ove vi siano i requisiti ISEE, per legge, invece, spetterebbe loro. Insomma, frequentemente queste famiglie vengono -pur avendone i requisiti ISEE- costrette a pagare per intero la quota sociale (ovvero, il 50% dell’intera retta mensile delle RSSA, in quanto l’altro 50% -quota assistenziale- viene pagata dalla ASL di appartenenza), quando la legge, su precisi requisiti ISEE, dispone, invece, diversamente... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefa

Il risarcimento per l’irragionevole durata del processo, ai sensi della legge 24 marzo del 2001 n. 89 (legge Pinto).

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  Il risarcimento per l’irragionevole durata del processo, ai sensi della legge 24 marzo del 2001 n. 89 (legge Pinto). La legge 24 marzo del 2001 n. 89 (legge Pinto), ha introdotto un procedimento per il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dall’irragionevole durata del processo. Lo scopo di questa legge è di tutelare il giusto principio di ragionevole durata dei processi sancito dall’art. 6 CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) e dell’art. 111 della nostra costituzione (il giusto processo). Indipendentemente dal grado in cui si concludono, il procedimento disposto dalla legge Pinto si applica alle controversie  civili,  ai   procedimenti  penali,  ai   procedimenti  amministrativi,  alle procedure  fallimentari,  e ai procedimenti  tributari ... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

La frode processuale art. 374 c.p.

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  La frode processuale art. 374 c.p. L’art. 374 c.p. recita:  “Chiunque,  nel corso di un procedimento civile  o amministrativo  al fine di trarre in inganno il giudice  in un atto d’ispezione o di esperimento giudiziale ovvero il perito nella esecuzione di una perizia, immuta artificiosamente lo stato dei luoghi  o delle cose o delle persone, è punito,  qualora il fatto non sia preveduto come reato da una particolare disposizione di legge,  con la reclusione da uno a cinque anni ”. La norma è diretta a tutelare la genuinità delle fonti tramite le quali si fonda, o si può fondare, il convincimento del giudice in ordine a determinati elementi di prova. Il reato si integra con l’artificiosa alterazione, o trasformazione materiale, dello stato... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Legge e giurisprudenza in tema di consenso informato al paziente, da parte del medico.

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  Legge e giurisprudenza in tema di consenso informato al paziente, da parte del medico. Esistono due forme di consenso informato: verbale e scritto.  Il consenso informato dev’essere scritto nei casi in cui l’esame clinico o la terapia medica possono comportare gravi conseguenze per la salute della persona . Anche se il consenso informato normalmente comporti la sottoscrizione di un modulo, non deve, tuttavia, consistere in un mero formalismo; le informazioni devono essere ampie e precise e il medico deve accertarsi che il paziente abbia compreso quanto, in tal senso, riferitogli. In merito  alla modalità dell’informazione  la giurisprudenza ha più volte ribadito che la stessa deve consistere in  spiegazioni dettagliate e complete, adeguate al livello culturale del paziente , con l’adozione di un  linguaggio  che tenga... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

La misconosciuta, particolarmente insidiosa, e frequente, malasanità in ambito psichiatrico.

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  La misconosciuta, particolarmente insidiosa, e frequente, malasanità in ambito psichiatrico. Spesso veniamo a conoscenza di casi di malasanità, talvolta anche eclatanti e/o clamorosi. Le statistiche, nel merito formulate dai più, tentano di rappresentare in quale branca medica insiste la maggior frequenza di queste circostanze; si va, dunque, dall’ambito ortopedico, dalla chirurgia in generale, all’ambito odontoiatrico, e via dicendo… Queste discipline mediche, come anche altre qui non menzionate, sono caratterizzate da una frequenza maggiore di errori medici, perché, appunto, in tal ambito, si ha con il paziente, spesso, un ‘approccio’ anche di tipo chirurgico (non solo clinico), il quale ‘espone’, e per evidenti motivi, a dei rischi e a conseguenti danni (in caso di imprudenza, imperizia, e negligenza, dell’operatore), oltre che maggiori... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Il privato cittadino (ai sensi dell’art. 383 c.p.p.) ha il potere di arrestare, in flagranza di reati perseguibili d’ufficio (di cui all’art. 380 c.p.p.), il presunto colpevole.

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  Il privato cittadino (ai sensi dell’art. 383 c.p.p.) ha il potere di arrestare, in flagranza di reati perseguibili d’ufficio (di cui all’art. 380 c.p.p.), il presunto colpevole. In un tempo in cui, molto spesso, si ‘sollevano’, dal ‘sottobosco’ del popolo, peculiari soggetti ‘urlanti e sbraitanti critiche’  al ruolo  delle forze dell’ordine,  è bene precisare e chiarire quanto , invece,  sia fondamentale l’istituzione della forza di polizia in una Paese civile e democratico . Preciso subito che le cosiddette ‘mele marce’ è ovvio che vi siano, come vi sono anche in campo medico, legale, giudiziario, insomma in ogni mestiere e lavoro che dir si voglia, ma taluni -‘follemente’- criticano l’istituzione in sé e non, eventualmente, solo il ‘singolo’ soggetto ‘marcio’. Ciò precisato, preme, allo scrivente, sottolineare, unicamente,  il ruolo  della forza... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

La risarcibilità del danno da ridotta capacità lavorativa nel minore, nello studente, o nel disoccupato, secondo la giurisprudenza in materia.

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  La risarcibilità del danno da ridotta capacità lavorativa nel minore, nello studente, o nel disoccupato, secondo la giurisprudenza in materia. La Cassazione n. 14278/2011 (anche Cassazione n. 20540/2014),  ha stabilito che anche il minore, lo studente, o il disoccupato  vittime di un sinistro e  che   abbiano riportato lesioni permanenti di non lieve entità hanno ugualmente diritto  -pur non essendo nella possibilità di poter provare un reddito e quindi un guadagno da lavoro-  al risarcimento del danno patrimoniale sotto l’aspetto del lucro cessante  come diretta conseguenza dell’evento lesivo,  e ha statuito che , in tutti questi casi in cui non è dimostrabile un reddito da lavoro,  il parametro da seguire, nella quantificazione di tale tipologia di danno, sia di tipo generale dovendo adottarsi:  “ il parametro equitativo del triplo della pensione sociale … che viene a subire una rilevante riduzione della capacità lavorativa, presentandosi come invalida alle offerte di lavoro ed a q

La corruzione: male comune più insidioso delle mafie…

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  La corruzione: male comune più insidioso delle mafie… Nel nostro Paese le leggi in materia di corruzione sono abbastanza sanzionatorie (specie se trattasi di ‘corruzione in atti giudiziari’) e, negli ultimi anni, lo sono diventate anche di più. Com’è, dunque, che tutto ciò non funziona come un buon deterrente? Com’è, dunque, che il nostro Paese continua a essere logorato da cotanta corruzione? Perché, in generale, ciò che fa più paura all’uomo non è la punizione in sé, ma il giudizio morale, il quale, purtroppo, nell’epoca moderna, e per svariati motivi, è venuto meno su molti fronti. Nelle sfere morali dell’odierna società è insito che solo alcuni comportamenti, e azioni, e/o reati, siano profondamente... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

La responsabilità professionale dell’avvocato ai sensi degli artt. 2230 (e seguenti),1176, 1218, 2236, e 2946, del codice civile.

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  La responsabilità professionale dell’avvocato ai sensi degli artt. 2230 (e seguenti),1176, 1218, 2236, e 2946, del codice civile. La responsabilità professionale dell’avvocato si fonda sul contratto che lo lega al proprio assistito in virtù del quale si impegna a prestare, in tutta diligenza, competenza, e perizia, la propria opera professionale, sia giudiziale, sia stragiudiziale, in favore del suo cliente. Questo rapporto è regolato dall’art. 2230 c.c., e seguenti, contenente le norme sul mandato. La  responsabilità professionale dell’avvocato è rubricata , invece, agli  artt. 1176, 1218 e 2236 c.c. . Nel dettaglio, l’ articolo 1176   c.c. , che si occupa della  diligenza nell’adempimento , sancisce che:  “Nell’adempiere l’obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. Nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Il principio di non contestazione -art. 115 c.p.c.-.

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  Il principio di non contestazione -art. 115 c.p.c.-. L’ art. 115 c.p.c. stabilisce il principio di non contestazione : “ salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero, nonché i fatti non specificatamente contestati dalla parte costituita …”, ovvero che  il giudice, nel giungere alla decisione, deve valutare non solo le prove proposte dalle parti ,  ma anche i fatti non specificatamente contestati ,  i quali divenendo  (tra le parti), dunque,  pacifici assumono la forma di prova raggiunta ... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Le conseguenze della ‘colpa grave’ e/o ‘malafede’ -ex art. 96 c.p.c.-, di una parte, nel processo civile.

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  Le conseguenze della ‘colpa grave’ e/o ‘malafede’ -ex art. 96 c.p.c.-, di una parte, nel processo civile. In sede di udienza per la precisazione delle conclusioni   si potrà avanzare la domanda per responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c.  (e/o integrare la domanda risarcitoria, nel caso sia l’attore ad avanzarla)  contro la parte che abbia agito e/o resistito, in giudizio, in evidente ‘ colpa grave ‘ e/o ‘ malafede ‘ ,  deducendo  (oltre a ciò che può essere presunto con la comune esperienza in materia di conseguente danno esistenziale)  anche l’eventuale specifica -negativa- portata psicologica-esistenziale  (con l’allegazione di relativi certificati medici e altro di inerente)  che subire e contrastare tutte le, eventuali, dichiarazioni gravemente e reiteratamente non veritiere della parte avversaria abbia comportato  (ad es. in forza delle impegnative indagini deduttive e documentali, eventualmente, necessitatesi a fronte... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefa

L’atto di citazione -art. 163 c.p.c.- nel processo civile.

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L’atto di citazione -art. 163 c.p.c.- nel processo civile. Nell’atto di citazione, di un processo civile -art. 163 c.p.c.-, l’avvocato diligente, oltre a dover fare molta attenzione nell’esporre quanto previsto dal co. 3, dell’art. 163 c.p.c., ai n.  1, 2, 6  e  7 , deve soprattutto, quanto più compiutamente possibile, ivi ‘cristallizzarvi’ i fondamentali elementi costitutivi, ovvero il ‘ petitum ‘ e la ‘ causa petendi ‘ (di cui ai n.  3  e  4  sempre del citato co. 3 -art. 163 c.p.c.-; mentre l’indicazione dei mezzi di prova, di cui al n. 5, può avvenire, invece, anche in un secondo momento, dato che le parti possono produrre documenti e chiedere mezzi istruttori, non proposti negli atti introduttivi, nei termini indicati dall’ex art. 183 co. 6 c.p.c.)... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.  

In tema di falso ideologico (art. 479 c.p.), falso materiale (art. 476 c.p.), e soppressione e distruzione di atti veri (art. 490 c.p.), i registri nosologici (ambulatoriali) sono equiparati alla cartella clinica, e alla sua valenza medico legale.

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  In tema di falso ideologico (art. 479 c.p.), falso materiale (art. 476 c.p.), e soppressione e distruzione di atti veri (art. 490 c.p.), i registri nosologici (ambulatoriali) sono equiparati alla cartella clinica, e alla sua valenza medico legale. Come da unanime giurisprudenza si ha  falsità materiale  quando  il documento pubblico sia stato alterato dopo la sua formazione , mentre si ha  falsità ideologica  quando nel documento pubblico sono contenute attestazioni o dichiarazioni, non veritiere, di fatti non accaduti nella realtà,  o al contrario non siano contenute, per omissione , attestazioni o dichiarazioni su fatti realmente accaduti nella realtà e di cui si era -per obbligo- tenuti a redigere. I  registri nosologici  (definizione con la quale vengono identificati anche i registri in dotazione a ciascun ambulatorio ospedaliero per certificare le prestazioni ivi effettuate ai pazienti),  sono atti pubblici che fanno piena prova fino a querela di falso ,  in quanto equiparati al

‘Giustizia’ nella giustizia civile…

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  ‘Giustizia’ nella giustizia civile… Chi scrive crede che nel sistema giustizia italiano, in cui la tempistica per arrivare a una decisione in un processo civile a volte è ‘infinita’, si dovrebbe assolutamente dare, e a dire il vero è già previsto (ma nel nostro Paese si sa…!!!), una sorta di priorità di urgenza (come è anche previsto per altre circostanze nel penale), verso quei procedimenti il cui oggetto è un grave danno subito alla salute di un individuo, il quale ovviamente ha tutta una serie di ripercussioni, sia fisiche, sia psichiche, e che proprio per via di ciò, subisce, nel caso di lungaggine del processo, un ulteriore ed estenuante dolore e sofferenza, diversamente evitabili, del tutto, o quasi del tutto... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Verità, precisione, e onestà, non solo da parte dell’avvocato, ma anche del cliente…

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  Verità, precisione, e onestà, non solo da parte dell’avvocato, ma anche del cliente… Il soggetto, il quale abbia subito un danno e che, per questo motivo, ritiene di dover iniziare un giudizio civile (nel linguaggio giuridico chi cita si definisce ‘attore’), per far valere le proprie ragioni e richieste risarcitorie, dovrebbe, innanzitutto, preparare una attenta e precisa relazione dei fatti (per i quali vuole contendere con l’altra parte) allegandovi ogni documento ad esso correlato e utile, lasciando alla attenta valutazione dell’avvocato diligente cosa dovrà essere dedotto e prodotto nell’eventuale atto di citazione. Questo è il primo passo da svolgere con assoluta attenzione e precisione. Il ruolo del cliente  -attore-, in un processo civile,  è , sostanzialmente,  quello... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

L’atto di citazione produce l’interruzione del termine di prescrizione e la sospensione dello stesso per tutta la durata del processo civile e fino al momento in cui passa in giudicato la sentenza che definisce il giudizio.

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  L’atto di citazione produce l’interruzione del termine di prescrizione e la sospensione dello stesso per tutta la durata del processo civile e fino al momento in cui passa in giudicato la sentenza che definisce il giudizio. Con la proposizione della domanda giudiziale, ai sensi del co. 1 dell’art. 2943 c.c. (“ La prescrizione è interrotta dalla notificazione dell’atto con il quale si inizia un giudizio, sia questo di cognizione ovvero conservativo o esecutivo “) scaturisce l’effetto interruttivo permanente della prescrizione, nel senso che si assiste  a due effetti: la citazione a giudizio provoca non solo l’interruzione del termine di prescrizione,  ma comporta, quale  conseguenza ulteriore e concorrente, anche la sospensione dello stesso per tutta la durata del processo,  e precisamente   “fino al momento in cui passa in giudicato la sentenza che definisce il giudizio”  -ai sensi dell’art. 324 c.p.c.-  ( cfr . co. 2 dell’art. 2945 c.c.; Cass. civ. n. 28336/11). Il nuovo termine di

L’esposto alla Procura della Repubblica -Un Modello fac-simile idoneo-.

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  L’esposto alla Procura della Repubblica -Un Modello fac-simile idoneo-. La redazione di un Esposto alla Procura della Repubblica non richiede una particolare forma (in altre parole non è necessario rivolgersi a un avvocato, anche se, nel caso specifico di un esposto, sarebbe consigliabile, nella sua redazione, l’ausilio della competenza di un legale), ma sarà necessario redigerlo con chiarezza, precisione, massima attenzione, nonché prudenza. A tal riguardo, evitando, nella presente, di argomentare nel merito delle possibili motivazioni che possono spingere e legittimare la redazione e l’invio di un esposto alla Procura della Repubblica di competenza, in questo articolo ho provveduto a redigere e caricare un MODELLO FAC-SIMILE... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

La diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. -Un Modello fac-simile idoneo-.

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  La diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. -Un Modello fac-simile idoneo-. La redazione di una diffida ad adempiere non richiede una particolare forma (in altre parole non è necessario rivolgersi a un avvocato), ma sarà necessario esporlo con chiarezza, precisione, e massima attenzione. A tal riguardo, evitando, nella presente, di argomentare nel merito delle possibili motivazioni che possono spingere e legittimare la redazione e l’invio di una diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c., in questo articolo ho provveduto a redigere e caricare un MODELLO FAC-SIMILE... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Il ‘ne bis in idem’ nel processo civile.

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  Il ‘ne bis in idem’ nel processo civile. La locuzione ‘ ne bis in idem ‘ esprime un principio del diritto per via del quale un giudice non può decidere due volte sulla stessa ‘azione’ se si è formata la cosa giudicata, in altre parole, rappresenta il divieto di riproporre una domanda giudiziale su una questione che sia stata già giudicata con sentenza passata in giudicato. Tuttavia, poniamo il caso, in tema di risarcimento del danno nel processo civile, che successivi nuovi danni, insorti dalla data in poi del deposito dell’originario atto di citazione, per negligenza e/o imperizia del nostro avvocato, o per ragionevoli altre motivazioni (come nel caso di insorgenza di nuovi danni in corso di causa e/o successivi alla data dell’udienza per la precisazione delle conclusioni), non siano stati... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Deduzioni in ordine a eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (con sede a Strasburgo), per l’irragionevole durata del processo (legge Pinto), ai sensi dell’art. 6, 13, e 41, della CEDU.

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  Deduzioni in ordine a eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (con sede a Strasburgo), per l’irragionevole durata del processo (legge Pinto), ai sensi dell’art. 6, 13, e 41, della CEDU. Nel presente articolo ho voluto redigere tutta una serie di deduzioni utili per chi dovesse formulare un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo  (con sede a Strasburgo)  in ordine all’eventuale danno patito dall’irragionevole durata dei processi . Deduzioni di rilievo , per chi ne avesse necessità,  che trattano particolarmente il merito delle attuali disposizioni previste dall’iniqua legge di Stabilità 2016  -Legge 28/12/2015, n. 208, co. 777, lettera  e )-. La legge 24 marzo del 2001 n. 89 (legge Pinto), ha introdotto un procedimento per il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, derivanti dall’irragionevole durata del processo... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

Modifica del ‘petitum’ e della ‘causa petendi’ ai sensi dell’ex art. 183 del c.p.c.

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  Modifica del ‘petitum’ e della ‘causa petendi’ ai sensi dell’ex art. 183 del c.p.c. Di fronte a un atto di citazione per una richiesta di risarcimento, il quale  (per i più svariati motivi)  sia precario e/o deficitario nei suoi elementi costitutivi  (anche per via della possibile circostanza che, nel frattempo, altri danni siano insorti e/o siano insorgenti), ovvero il  petitum  e la  causa petendi,   si può ancora operare una precisa modifica evitando di far subire alla parte attrice un danno conseguente, difatti  ai fini della determinazione del valore della domanda  il giudice deve sempre tener conto del contenuto sostanziale della pretesa  fatta valere, e deve, infatti,  valutare non solo le risultanze dell’atto di citazione, ma anche le precisazioni e/o modificazioni... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

In sede di Appello possono essere richiesti i danni verificatosi nel corso del giudizio di I Grado -‘incolpevolmente’ non dedotti-, oltre ai danni avvenuti posteriormente alla data dell’udienza di precisazione delle conclusioni.

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  In sede di Appello possono essere richiesti i danni verificatosi nel corso del giudizio di I Grado -‘incolpevolmente’ non dedotti-, oltre ai danni avvenuti posteriormente alla data dell’udienza di precisazione delle conclusioni. Secondo Cassazione sez. 3 civ. 18-01-2011, n. 1083:  “… Costituisce principio consolidato quello secondo il quale la diversa quantificazione o specificazione della pretesa, fermi i suoi fatti costitutivi, non comporta prospettazione di una nuova causa petendi in aggiunta a quella dedotta in primo grado e, pertanto, non da luogo ad una domanda nuova … le variazioni puramente quantitative del petitum sono consentite in quanto, se non alterano i termini sostanziali della controversia e non introducono nuovi temi di indagine, non comportano alcuna violazione del principio del contraddittorio né menomazione del diritto di difesa dell’altra parte . Una volta escluso che l’incremento della somma richiesta (c.d. petitum mediato) integri una mutatio libelli, è del tut

Il danno esistenziale nel risarcimento del danno.

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  Il danno esistenziale nel risarcimento del danno. Il danno esistenziale è lo sconvolgimento nella vita quotidiana -determinato da un fatto illecito- che comporta un’alterazione della personalità del danneggiato, delle sue abitudini, e del suo modo di relazionarsi con gli altri finanche da imporgli scelte di vita diverse. La Cassazione n. 18611/15 chiarisce come  a volte, a seconda della specificità del caso, il danno esistenziale  (come anche quello morale)  debba essere valutato autonomamente rispetto al danno biologico ,  ribadendo l’incongruità,  come assai spesso accade nella pratica,  di una mera valutazione tabellare ai fini del risarcimento dovuto per il pregiudizio subito. Spesso, infatti, si assiste al riconoscimento del solo danno biologico, al quale si riconosce ormai una portata tendenzialmente, e generalmente, onnicomprensiva, ovvero contenente già in sé... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.

In tema di reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, o psicotrope, quando qualificare il reato da comma 1 o da comma 5 ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. n. 309/1990?

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  In tema di reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, o psicotrope, quando qualificare il reato da comma 1 o da comma 5 ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. n. 309/1990? In tema di reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope , ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. n. 309/1990,  si assiste   a una non sempre conforme e non sempre corretta applicazione della norma in oggetto , emergendo evidenti e confusionarie disparità, nei vari tribunali italiani, in ordine alle sentenze di condanna, in tal senso, emesse. Difatti, in molti tribunali viene qualificato con preminenza, ai fini della gravità del reato, il mero dato  qualitativo   e   quantitativo  delle sostanze stupefacenti detenute e trafficate. In realtà, secondo la giurisprudenza, unitamente al summenzionato dato  qualitativo  e  quantitativo , ai fini della corretta qualificazione del reato (ovvero se trattasi di reato di cui al co. 1 o al co. 5 del citato art. 73 del D.P.R. n. 309/1990) vanno precisam

Ricorso davanti al Giudice di Pace senza avvocato. E’ possibile, e non solo davanti al Giudice di Pace.

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  Ricorso davanti al Giudice di Pace senza avvocato. E’ possibile, e non solo davanti al Giudice di Pace. l cittadino , ai sensi dell’art. 82 c.p.c.  (co. 1 e co. 2),  per cause di valore fino a euro 1.100,00   può difendersi personalmente davanti al Giudice di Pace, finanche facendosi rappresentare da altra persona di fiducia  (parente, amico, magari con qualche competenza in materia legale)  non necessariamente avvocato  (art. 317 c.p.c.). Difatti per cause in cui il valore sia molto modico, non sempre può trovarsi conveniente affidare un incarico all’avvocato con l’aggravio, appunto, dei costi per l’assistenza legale, i quali potrebbero superare, anche di molto, il valore stesso dell’oggetto di causa. Il cittadino può , dunque,  dinanzi al Giudice di Pace ,  personalmente... Continua a leggere l'articolo originale ... Stefano Ligorio.